
ACQUA
Se negli adulti l’acqua corporea è compresa tra il 50 e il 60%, nel lattante siamo al 75% con un rischio di disidratazione che è però 3 volte quello dei grandi.
Mai acqua ai neonati nei primi 6 mesi di vita, infatti, mentre gli adulti sono costituiti dal 55-60% di acqua,
il bambino ne ha in media circa il 75%.
Ciò significa che anche la più piccola quantità di acqua influirebbe sull’equilibrio già delicato nel corpo di un bambino, che può sovraccaricare i reni (ancora troppo immaturi nel bebè)
per questo l’acqua può causare intossicazione a causa di uno squilibrio di elettroliti come il sodio e troppa acqua che diluisce i livelli di sodio del corpo può portare a (iponatremia)
Da quando si può cominciare a offrire acqua ai bambini?
Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dai 6 mesi compiuti, quando si iniziano a introdurre le pappe insieme al latte materno.
Quanta acqua bere?
Un litro e 100 ml per i bambini dai 4 ai 10 anni e un litro e mezzo/due per gli adolescenti.
Che acqua bere?
Dall’anno di vita in poi sono indicate le acque minerali o di fonte con un residuo fisso 500-1500 mg/L, che garantiscono un apporto corretto di calcio.
È fondamentale un’attenta lettura delle etichette, che permette di conoscere il residuo fisso oltre al contenuto di sodio, potassio, calcio, fluoro, ferro, magnesio e bicarbonato.
Una relativa riduzione dell’acqua corporea può comportare:
- Diminuzione concentrazione
- Costipazione e stitichezza
- Riduce l’energia e le capacità motorie
- Calcoli renali o alla colecisti
- Cistiti ricorrenti
- Mal di testa
L’acqua – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale),
è elemento essenziale per via delle numerose funzioni che svolge nell’organismo: regola la temperatura corporea, elimina le tossine, aiuta il corpo ad assorbire i nutrienti, trasforma il cibo in energia, trasporta l’ossigeno e i nutrienti alle cellule.
Una corretta idratazione, garantisce anche un adeguato apporto di sali minerali, disciolti nell’acqua di fonte.
La Sipps si sofferma inoltre sulle spie che aiutano un genitore a capire che il bambino ha necessità di bere.
Se il piccolo avverte mal di testa, nausea, crampi muscolari, sensazione di freddo, attenzione perché manca acqua.
Così come urine concentrate e giallo scuro significano disidratazione.